venerdì 17 febbraio 2012

SCEGLI LA NATURA.

“La plastica, come i diamanti, è per sempre”
                                                 Capitano Charles Moore


Si fa un gran parlare di ecologia, sostenibilità ambientale, rispetto della natura. Sono tutti concetti che ci ronzano nella testa da anni. Spesso entrano da un orecchio ed escono dall’altro.
Chi siamo noi per preoccuparcene? Ci pensano già i politici, i tecnici, gli ambientalisti. Noi paghiamo la tariffa per il servizio comunale di igiene ambientale,  non buttiamo cartacce per terra, le strade della nostra città sono pulite e i parchi pure. Dove sono tutti questi rifiuti di cui si sente tanto parlare?!
Guardate un po’ queste immagini e ammettete con sincerità che non vi fanno alcun effetto. Ammettete che, davanti a simili scene, non ci si può non sentire in prima persona responsabili.
Detriti nell'oceano Pacifico



Spiaggia di Losa Angeles coperta dai rifiuti


 Non sono discariche, sono fotografie di spiagge e di mare aperto. Sono la conseguenza di uno scorretto recupero dei rifiuti, della mancanza di una minima coscienza ambientale. Le prime due foto sono state scattate negli Stati Uniti, non in un Paese del Terzo Mondo. Se fossero panorami ai confini della vostra città non sarebbe più un problema degli altri, vero?!
Moltissime spiagge di tutto il mondo sono ingombrate da detriti in plastica non biodegradabili. Alcuni ricercatori del Dipartimento di scienza marina dell’Università delle Hawaii hanno analizzato i rifiuti provenienti da nove località dell’arcipelago hawaiano: dei 440 chili di sabbia raccolti dalle spiagge, il 72% era plastica!
Come se non bastasse, nove spirali oceaniche attirano centinaia di tonnellate di detriti di plastica al loro centro: dopo decine di anni in cui galleggia sull’acqua, la plastica potrebbe rompersi in pezzi più piccoli, venire quindi ingerita dai pesci e diventare parte della catena alimentare, oppure depositarsi sul fondo e diventare parte del sedimento oceanico (www.algalita.org).
Volete un altro esempio che fa rabbrividire? I detriti plastici raccolti nella spirale del Pacifico del Nord sono 6 volte più numerosi degli esemplari di plancton rinvenuti all’interno degli stessi campioni.
Le plastiche rilasciano agenti inquinanti e alcune di esse, quando vengono bruciate, emettono diossine, cioè veleni tossici per gli animali (e per l’uomo dunque?).

Ognuno di noi può e deve fare la propria parte, seppur piccola. Non sarà inutile.  
Quando andiamo a fare la spesa, scegliamo prodotti in imballaggi riciclabili, biodegradabili, da risorse rinnovabili, compatibili con l’ambiente, che guardino al futuro nostro e delle prossime generazioni.
Gli imballaggi in carta riciclata della Hartmann sono  biodegradabili, il che significa che, anche se venissero abbandonati nell’ambiente e non smaltiti con la raccolta differenziata, si dissolverebbero senza lasciare alcuna traccia di inchiostri o sbiancanti sintetici. Quindi, non ne rimarrebbe alcun segno. Per non parlare del fatto che sono essi stessi prodotti da materie prime riciclate.
È importante scegliere le uova imballate nelle confezioni naturali e traspiranti di carta riciclata e non nelle confezioni che provengono da risorse non rinnovabili  e il più delle volte ricoperte e abbellite da cartoncini. Un surplus di materiale proprio non necessario.
Pensiamo al nostro futuro ogni giorno, scegliamo solo il meglio.


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