giovedì 1 marzo 2012

A Parma, le uova sono a km zero


Curiosa bottega monotematica in via Goldoni, laterale di via Mazzini: scaffali e cestoni qui sono un inno all’omelette. I titolari posseggono un allevamento biologico in Valmozzola e tutte le mattine trasportano a Parma il prodotto delle chiocce: “Basta speculazione, vogliamo un mondo migliore”



Ogni mattina, a Valmozzola, ventimila galline si svegliano e fanno l’uovo. Ogni mattina, a Valmozzola, Luca Motta ringrazia le chiocce e parte per Parma. Destinazione: via Goldoni, laterale di via Mazzini. Qui dallo scorso luglio Manuela, la sorella di Luca, dalle 7.30 aspetta l’arrivo del carico dietro il banco di Owov: la prima bottega parmigiana che vende solo uova. Pare che in Italia ce ne sia una simile a Torino. E basta.
“Buongiorno, ne prendo sei”. Non c’è bisogno del complemento oggetto da Owov. Cestoni e scaffali qui sono pieni di pepite bianche, color crema e brunite che inneggiano all’omelette, alla tagliatella casalinga, al ripieno di crema. Un uovo fritto gigante, ritratto dietro al bancone, disegna un’aureola di albume alle spalle di Manuela che dice: “La produzione è nostra, abbiamo un allevamento a Valmozzola in località Moreschi, in Valtaro, con 20mila galline che pascolano su 45 ettari di terreno destinati ad agricoltura biologica”. Alle chiocce si aggiungono anatre, galletti, pulcini designati a rifornire le padelle dei parmigiani di domani.
La prima “ovovia” parmense, da Vamozzola a borgo Goldoni, è un’idea di Luca Motta che su una brochure distribuita in negozio viene definito “giovane pioniere che dal 1995 ha iniziato con passione a concretizzare una filosofia di vita”. Nel suo allevamento i volatili sono allevati a terra, il biologico non è una moda chic ma la naturale semplice convinzione di un “giovane che da 15 anni – prosegue la brochure – ha investito, in tempi non sospetti, nella sua idea di un mondo migliore, più attento alla salute, all’ambiente e alla valorizzazione del territorio: no alla speculazione”.
I clienti intanto entrano comprano e vanno, da Owov. Manuela dice che gli ovetti sono freschissimi, al massimo datano 24 ore: “Le galline per deporre hanno bisogno di vedere la prima luce del mattino, ma a quel punto sarebbe troppo tardi per noi per partire e venire a Parma. Dunque in negozio abbiamo le uova prodotte al massimo la mattina precedente”. Il battaglione delle 20mila chiocce non si ferma, cova e becca “un cibo super per la Parma capitale europea dell’alimentazione” come dice il volantino che cita anche San Francesco e poi, in un finale ispirato e incentrato sulla necessità di adottare nuovi stili di vita, propone: “Il Cantico dei cantici è il canto della natura che dovrebbe oggi diventare, anche a seguito degli attuali referendum, un inno del made in Parma partendo da un prodotto semplice, naturale”. Ecce ovo.

Articolo tratto da centro-parma.blogautore.repubblica.it

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