CONTRIBUTO AMBIENTALE CONAI, RIFACCIAMO DUE CONTI
dal 1 ottobre 2013 il contributo
per la carta è stato ulteriormente ridotto fino a 4,00€ alla tonnellata
Il recupero e il riciclo dei
materiali da imballaggio sono ormai delle variabili imprescindibili di cui
tenere
conto durante l’intero processo di produzione, a partire dalle scelte effettuate al momento dell’ideazione e determinazione del prodotto. E poi i clienti stessi, una volta giunti nelle proprie case, si preoccupano quasi sempre di seguire le corrette direttive sulla raccolta differenziata.
Il Conai (Consorzio nazionale imballaggi) è un organismo
senza fini di lucro, costituito dai produttori e
dagli utilizzatori di imballaggi, che ha come obiettivo il recupero e il riciclo dei materiali di imballaggio previsti dal decreto Ronchi. Le aziende iscritte sono circa un milione e mezzo, aziende che vengono spinte a farsi portatrici dell’ideale di responsabilità sui proprio prodotti. Grazie a Conai, mentre in Italia nel 1998 veniva recuperato il 33% degli imballaggi, oggi si è saliti al 75% (cioè 3 su 4).
Il costo per i maggiori oneri per
la raccolta differenziata, il riciclaggio e il recupero dei materiali di
imballaggio viene ripartito tra i produttori e gli utilizzatori attraverso il Contributo Ambientale. Questa quota, che varia "in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immesso sul mercato nazionale", ha subìto negli ultimi anni alcuni aggiustamenti. | |||||||||||||||||||||
Variazioni Contributo Ambientale dal 2008 ad oggi (€/ton)
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L’ultima novità è molto recente: dal 1 ottobre, infatti, l’entità
del contributo per la carta è stata
ulteriormente ridotta fino a 4,00€ alla tonnellata. Quella della plastica è rimasta invariata rispetto al 2012
e
rimane di più di 20 volte superiore a quello per la carta.
Questo significa che, se consideriamo 1.000 confezioni portauova,
la tassa da pagare risulta essere di
€0,216 per la carta e di € 2,64 per la plastica, cioè 12 volte
più alta.
Evoluzione del contributo ambientale (€ a tonnellata)
Certo, anche questo è un paramento da tenere in grande
considerazione quando si riflette sulla
convenienza della scelta dell’imballaggio.
Il
recupero e il riciclo della plastica sono dei processi complessi, perché questo
materiale comprende
una varietà di diversi polimeri che ne favoriscono la versatilità, a scapito però della semplicità di riciclaggio.
La
carta rimane il materiale di imballaggio più riciclato in Europa. Conai informa
che, nel 2010, il
recupero complessivo dei rifiuti di imballaggio ha raggiunto un tasso dell’80% per la carta e del 35% per la plastica.
È
necessario ridurre il consumo delle materie prime. Non è importante la
biodegradabilità dei
materiali, è fondamentale che possano essere riciclati, al fine di re-immettere nel ciclo produttivo le materie prime.
Gli
imballaggi per uova
Hartmann sono
composti al 100% da carta riciclata, il che significa che, per la loro
produzione, non
viene sprecata nemmeno una risorsa, rinnovabile o non che sia. |
martedì 14 gennaio 2014
Contributo Ambientale Conai: RIfacciamo due conti
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